Regolamento UE 2016/679 sostituisce il “codice della privacy”: ABROGATA LA 196/2003
Uno degli ultimi aggiornamenti riguardanti il GDPR è dello scorso marzo, e riguarda la delibera in via preliminare, dell’ abrogazione della 196/2003, a favore del Regolamento UE 2016/679 come si legge nel comunicato stampa ufficiale del Consiglio dei Ministri del 21 Marzo 2018.
Il Ministro Gentiloni e il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, hanno approvato in via preliminare, le disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale al Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, che abrogano la direttiva 95/46/CE (Regolamento generale sulla protezione dei dati) (decreto legislativo – esame preliminare) relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, e alla libera circolazione di tali dati.
Pertanto il decreto legislativo del 30 giugno 2003, n.196 non sarà più valido, questo importante aggiornamento riguardante l’introduzione del GDPR, significa che tutti riferimenti, le linee guida e disposizioni adottate fino ad ora sulla base del codice sulla privacy, dovranno essere modificati in base alle direttive del GDPR. Quindi tutte le Aziende, Enti, Associazioni Pubbliche e Private,dovranno necessariamente rivedere la propria documentazione/informativa seguendo la nuova disposizioni di legge.
L’aggiornamento sul GDPR riguarda di fatto la sostituzione anzichè l’ integrazione del precedente codice in materia di protezione dei dati personali . L’abrogazione in via definitiva coinciderà con la data del 25 Maggio 2018, nella quale il Regolamento Europeo 2016/679, relativo al trattamento dei dati personali e delle persone fisiche, acquisterà afficacia.
Fra le motivazioni che hanno portato all’ abrogazione del D.Lgs 196/2003 ci sono:
- Semplificazione normativa e chiarezza;
- Riduzione costi; i costi di adeguamento al regolamento europeo per cittadini, enti e imprese italiani non dovranno essere aggravati da quelli derivanti dall’incertezza giuridica.
- Volontà di evitare la duplicazione di alcune disposizioni molto simili ma non coincidenti, esistenti nel Regolamento Europeo e nel Codice sulla Privacy.
Inoltre la decisione è stata presa al fine di effettuare il riordino e la semplificazione della materia, per evitare che fosse necessario consultare più di un testo normativo, che avrebbe sicuramente generato ulteriori costi di applicazione del regolamento.